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Grandi steppe adorne di blu e di oro

A partire da: 3.130

INTRODUZIONE

Un viaggio lungo la mitica Via della Seta, nel cuore dell’Asia centrale, tra le antiche città di Khiva, Bukhara e Samarcanda, strette fra il Deserto del Kyzylkum a nord e il Karakum a sud. Per secoli le lunghe carovane hanno sostato in queste tre oasi, all’ombra delle grandi moschee dalle cupole blu con i loro svettanti minareti e una di queste, la celebre Samarcanda, fu scelta da Tamerlano, come splendida capitale per il suo impero. L’erede di Gengis Khan, nonché ultimo conquistatore delle steppe, la volle così bella che fece giungere i migliori artigiani dell’India per decorarla. Preambolo prezioso sarà la toccata a Nukus, per scoprire opere d’arte incredibili, sottratte a un triste destino e testimoni di una silenziosa disubbidienza.

DETTAGLI DI VIAGGIO

10 giorni

Aereo,
Auto o Minivan

da 6 a 12 persone con tour leader dall'Italia

da 2 a 5 persone con guida locale parlante italiano

Hotel International (4*),
Hotel Zarafshon Boutique (4*),
Hotel Safiya Boutique (4*),
Hotel Sultan Boutique (4*)
o similare

2023
Gio 23/03 - Sab 01/04
Gio 27/04 - Sab 06/05
Gio 25/05 - Sab 03/06
Gio 06/07 - Sab 15/07
Gio 17/08 - Sab 26/08
Gio 05/10 - Sab 14/10
Gio 30/11 - Sab 09/12

Partenze private – consigliate ogni giovedì.

10 giorni

Aereo,
Auto o Minivan

da 6 a 12 persone con tour leader dall'Italia

da 2 a 5 persone con guida locale parlante italiano

Hotel International (4*),
Hotel Zarafshon Boutique (4*),
Hotel Safiya Boutique (4*),
Hotel Sultan Boutique (4*)
o similare

2023
Gio 23/03 - Sab 01/04
Gio 27/04 - Sab 06/05
Gio 25/05 - Sab 03/06
Gio 06/07 - Sab 15/07
Gio 17/08 - Sab 26/08
Gio 05/10 - Sab 14/10
Gio 30/11 - Sab 09/12

Partenze private – consigliate ogni giovedì.

LUOGHI DA SCOPRIRE

Nukus è la capitale del Karakalpakstan, un’immensa regione desertica nell’Ovest dell’Uzbekistan. Qui, sperduto fra i pochi edifici pubblici e qualche basso codominio sovietico, si trova uno dei musei più stupefacenti dell’Asia centrale: il Museo Savitsky. In questo luogo isolato, Igor Savitsky salvò e recuperò più di ottantamila opere di pittori d’avanguardia sovietici epurati durante le purghe staliniane. Sfidando la censura, il pittore creò un museo per i capolavori del primo novecento russo destinati ad essere distrutti come arte degenerata. Grandissimi autori, condannati come nemici di classe, che non avevano voluto omologarsi al realismo socialista del regime, hanno oggi trovato casa nel “Louvre delle Steppe”.

Le imponenti mura della città vecchia racchiudono uno scrigno di tesori. Passeggiando per le vie di Khiva si viene magicamente trasportati agli inizi dell’ottocento. Il centro storico è rimasto praticamente identico dall’arrivo dei russi: un labirinto di moschee, palazzi degli emiri, giganteschi minareti e vetuste madrase, le antiche scuole coraniche. Oggi non si entra più dalla porta di Khiva con le carovane dei cammelli e il terribile mercato degli schiavi ha lasciato il posto ai negozi di souvenir, ma l’emozione di giungere in luogo speciale, lontano dal mondo circostante, è rimasta uguale.

La bellezza di Bukhara toccò perfino l’animo di Gengis Kahn che, dopo lo sterminio degli abitanti, si prodigò per salvare l’antico minareto e la grande moschea della città, ammirato dalle loro linee eleganti. Oggi Bukhara è una grande città che conserva gran parte del suo splendido patrimonio artistico. Nelle vasche d’acqua, collegate da canali che una volta attraversano tutto il centro storico, si riflettono le architetture della città: antichi mausolei la cui decorazione in pietra sembra ricamata, imponenti moschee centenarie e un gran numero di prestigiose madrase, che ricordano il tempo in cui i sapienti giungevano da tutto il mondo musulmano per studiare nelle celebri scuole della città!

Tamerlano decise di abbellire la sua capitale con il meglio che il suo impero aveva da offrire: ceramisti dall’Iran, per decorare le grandi cupole con piccole piastrelle blu splendenti; scultori dall’India, per lavorare le pietre dure; architetti turchi e i migliori artigiani d’asia, per trasformare la città. Il risultato sono gli splendidi monumenti che punteggiano il panorama, come la grande moschea di Bibi Khanum, la suggestiva necropoli di Shah-i-Zinda o la piazza Registan, il cuore di Samarcanda dove si affacciano tre splendide madrase decorate da milioni di piccole piastrelle colorate.

ITINERARIO

Giorno 1: Italia - Tashkent

Partenza da Milano (da altre città su richiesta) con volo con scalo.
Cena a bordo.

Giorno 2: Tashkent

All’arrivo a Tashkent, accoglienza e trasferimento privato all’Hotel International (4*) o similare, che ci ospiterà per due notti. Tempo per riposarci prima di incontrare la nostra guida e iniziare la visita della capitale Uzbeka. L’aspetto di Tashkent è molto moderno: la città vecchia venne quasi completamente spazzata via da un drammatico terremoto nel 1966. Percorreremo lunghi boulevard alberati e grandi spazi aperti, come piazza Indipendenza e piazza Tamerlano, dove campeggia l’enorme statua dell’emiro. Fu proprio Tamerlano a portare in Uzbekistan un antico corano da Baghdad, considerato oggi il più antico esistente al mondo. Lo potremo oggi ammirare presso il Museo del Corano di Usman. La nostra visita proseguirà immergendoci nei colori e negli odori del grande mercato di Khorsu, il più grande del paese. Scendiamo invece sottoterra per scoprire uno dei gioielli inaspettati di Tashkent, la metropolitana di epoca sovietica: lussuose stazioni decorate da grandi colonne, lucenti mosaici e marmi a profusione!
Ultima tappa il Museo delle Arti Applicate dove inizieremo a scoprire le tradizioni artigianali della cultura uzbeka.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale.

Giorno 3: Tashkent - Nukus - Khiva

Dopo colazione ci trasferiamo in aeroporto per il volo interno fino a Nukus. Capitale della regione semiautonoma del Karakalpakstan, isolata nell’ovest del paese, la città è la sede del Museo Savitsky. Visiteremo la collezione creata da Igor Savitsky, opere di artisti russi dissidenti, condannati all’oblio dalle purghe di Stalin. I colori, le forme e la fantasia dell’avanguardia russa dimenticata si mostrano in tutta loro bellezza, dopo aver sfidato per anni la censura. È incredibile l’emozione che si prova di fronte a questi capolavori, sia per dove sono conservati, sia per come ci sono arrivati. Dopo la visita lasciamo Nukus lungo l’antica via delle carovane, al bordo del deserto del Kyzylkum, per arrivare nella mitica città di Khiva, stretta dentro le sue mura. Lungo la strada vedremo i resti delle 100 Fortezze dell’impero di Corasmia, distrutte dalla furia dei mongoli: mura solitarie spazzate dal vento che dominano il panorama dalla vetta delle aride colline. All’arrivo check in presso l‘Hotel Zarafshon Boutique (4*) o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale.

Giorno 4: Khiva

La giornata sarà dedicata alla visita della Itchan Kala, la città vecchia di Khiva. Visiteremo i palazzi dei famigerati emiri, resi ricchi dal commercio di schiavi e celebri per la loro crudeltà. Entreremo nella Kunya Ark, la vecchia fortezza, con le sue torri e le sue prigioni, e nel palazzo Tosh Haveli, dove si trovava l’harem. Vedremo la grande madrasa di Aminkhan, che poteva ospitare fino a 250 studenti, e la moschea del venerdì, nota per le sue colonne di legno ognuna diversa dall’altra. In ultimo, il grande minareto di Kalta Minor: ricoperto da fasce di piastrelle blu e verdi, questo magnifico progetto non venne mai terminato e, dei 70 metri previsti, ne vennero costruiti solo 29.
Nel tardo pomeriggio ci sarà un po’ di tempo a disposizione per vagare liberamente in questo museo a cielo aperto.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale.

Giorno 5: Khiva - Bukhara

Oggi lasciamo Khiva per attraversare il deserto del Kyzilkum, il deserto “dalle sabbie rosse”, e dirigerci verso Bukhara. Lungo il nostro viaggio incontreremo anche l’Amu Darya, il grande fiume uzbeko, l’Oxus degli antichi greci, che una volta raggiungeva l’oramai scomparso lago d’Aral. L’arrivo a Bukhara ci verrà preannunciato dal profilo del suo minareto Kalyan, costruito nel dodicesimo secolo secolo e visibile a chilometri nelle steppe pianeggianti. Arrivati in città iniziamo le visite della piazza di Lyab-i Hauz, uno dei luoghi di ritrovo più frequentati della città: sotto i gelsi, intorno alla vasca d’acqua che occupa il centro dello spazio, si dispongono i tavolini dove gli anziani giocano a domino e i bambini corrono inseguiti dai genitori. Tutt’intorno i grandi portali delle madrase e dei caravanserragli medievali. Lasciata la piazza ci inoltreremo per le vie della città per raggiungere prima il tradizionale laboratorio di marionette e poi una sinagoga del XVI secolo, testimonianza dell’antichissima comunità ebraica che viveva in città. Non lontano da Labi Havuz ci sistemiamo all’Hotel Safiya Boutique (4*) o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale.

Giorno 6: Bukhara

Continuiamo la visita della città recandoci in un parco ombroso dove troveremo il mausoleo Ismail Samani con la sua raffinata decorazione. È il più antico della città e sopravvisse ai mongoli perché all’epoca era sepolto dalla sabbia. Proseguiamo con la fortezza Ark, che domina la città dalla collina, dove la famiglia reale visse fino agli inizi del ventesimo secolo. La non lontana moschea Bolo Havuz, con le colonne che si specchiano in un’altra vasca artificiale, era sempre destinata alla famiglia del sultano. Concludiamo le nostre visite con la visita al complesso Po-i-Kalyan. Protagonista è l’antico minareto, alto quasi 50 metri e decorato da fregi di mattoni e piastrelle; veniva chiamato la “Torre della morte” perché i condannati alla pena
capitale venivano lanciati dalla sua elegante balconata. Nella sua ombra si trovano la grande moschea medievale del venerdì e la madrasa di Miri Arab, l’unica ancora in funzione oggi e aperta per studenti da tutto il mondo islamico.
Al termine di queste coinvolgenti visite, rientro all’Hotel Safiya Boutique o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale.

Giorno 7: Bukhara - Samarcanda

Ultime visite a Bukhara prima di partire. Vedremo la piccola madrasa Chor Minor, famosa per i suoi quattro minareti e la residenza estiva dell’ultimo emiro di Bukhara, il Sitorai Mohi Xossa, fra giardini fioriti e grandi fontane. Lasciamo la città e lungo la strada ci fermiamo in un laboratorio di ceramica artigianale dove vedremo tutte le fasi più importanti della lavorazione della terracotta. Nel frattempo sentiremo spandersi nell’aria il fragrante profumo di pane caldo. Il pane in Uzbekistan ha una grande tradizione e noi assisteremo alla sua preparazione nel forno tradizionale. Pochi chilometri ci separano ormai dalla mitica Samarcanda.
All’arrivo sistemazione all’Hotel Sultan Boutique (4*) o similare, dove ci fermeremo 3 notti.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale.

Giorno 8: Samarcanda

Iniziamo le visite dal cuore della città, la Piazza Registan. Qui si trovava il mercato durante il medioevo e qui vennero costruite le tre università medievali che fanno da quinta alla piazza: la madrasa di Ulugbek, il sultano astronomo, la madrasa di Sherdor, con i felini rappresentati nel grande mosaico e la Tillakori, con i suoi soffitti dorati.
Non lontano dalla piazza si trova la cupola blu del mausoleo di Tamerlano. Il grande emiro venne sepolto in una semplice tomba in mezzo ai suoi familiari. La leggenda vuole che chi disturba il sonno del conquistatore scatenerà una guerra devastante.
La più importante moschea medievale della città era dedicata alla moglie del nostro imperatore, la bellissima Bibi Kanhum. L’edificio è ancora oggi impressionante anche se il santuario venne costruito troppo rapidamente dai terrorizzati architetti e, dopo la morte del sovrano, le gallerie e le volte iniziarono a crollare. Terminiamo la nostra giornata con una passeggiata nel grande mercato che si tiene proprio di fianco alla moschea: un tempo era il più importante della città e per secoli qui sono arrivate merci esotiche da tutta l’Eurasia.
Al termine, rientro in hotel.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale.

Giorno 9: Samarcanda

Anche in questa giornata continueremo a scoprire le meraviglie di Samarcanda. La prima tappa del mattino sarà la fabbrica della carta di seta. Le migliaia di studenti e professori che frequentavo le prestigiose madrase avevano bisogno di un supporto per scrivere: fu proprio a Samarcanda che si diffuse la tecnica cinese della produzione di carta di seta. In questo laboratorio tradizionale l’antica arte è stata recuperata e noi potremo seguirne tutte le fasi di realizzazione. Continuiamo poi con la necropoli reale di Shah-i Zinda, ai piedi della collina che domina la città da nord. Qui passeggeremo in una stretta strada monumentale, dove domina il colore blu e verde delle ceramiche, fra i grandi portali dei minareti. Visiteremo anche l’osservatorio astronomico di Ulugbek, una complessa struttura medioevale che aiutava gli antichi sapienti di scrutare il cielo e i suoi segreti. Ultima tappa saranno le rovine di Afrasiab, la città che precedette Samarcanda, dove si fermò Alessandro Magno nella sua incredibile campagna asiatica. Antichi affreschi ci mostreranno a colori il mondo cosmopolita dell’Asia centrale di più di duemila anni fa, dove si incontravano emissari cinesi, capì tribù turchi, khan mongoli e ambasciatori persiani. Rientro in hotel.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale.

Giorno 10: Samarcanda - Italia

A secondo dell’orario del volo, trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo con scalo per l’Italia.
Colazione in hotel.

L’ordine delle visite potrebbe svolgersi differentemente rispetto a quanto pianificato da programma in base ad eventuali variazioni degli orari di apertura dei luoghi d’interesse.

MAPPA

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