Narrazioni storiche dagli albori dell’umanità
A partire da: €3.690
INTRODUZIONE
Un tour da Ankara fino alle frontiere del Sud Est, dove inizia il mondo levantino. Su antiche strade, fra siti archeologici assolati e brulle montagne, raggiungeremo l’incantevole Cappadocia. Esploreremo senza fretta questo mondo quasi alieno, fatto di chiese rupestri e camini delle fate, di morbide colline dorate e rossi canyon serpeggianti. Guarderemo i monti Tauri dalla vetta solitaria del Nemrut Dagi, con le sue teste giganti, e scopriremo gli spettacolari mosaici romani, salvati dalla furia delle acque impetuose dell’Eufrate. L’ultima tappa ci porterà fino agli enigmatici monoliti di Gobekli Tepe, mute testimonianze di un passato antichissimo, che hanno letteralmente riscritto la storia.
DETTAGLI DI VIAGGIO
Aereo,
Auto o Minibus
da 6 a 12 persone con tour leader dall'Italia
da 2 a 5 persone con guida locale parlante italiano
Hilton SA Hotel (5*),
Hotel Alfina Cave (4*),
Hotel Double Tree Hilton (4*),
Hotel Euphrat,
Hotel Hilton Garden Inn (4*)
o similare
2023
Ven 07/04 - Lun 17/04
Ven 26/05 - Lun 05/06
Ven 14/07 - Lun 24/07
Ven 25/08 - Lun 04/09
Ven 22/09 - Lun 02/10
Ven 06/10 - Lun 16/10
Partenze private – consigliate ogni venerdì.
Aereo,
Auto o Minibus
da 6 a 12 persone con tour leader dall'Italia
da 2 a 5 persone con guida locale parlante italiano
Hilton SA Hotel (5*),
Hotel Alfina Cave (4*),
Hotel Double Tree Hilton (4*),
Hotel Euphrat,
Hotel Hilton Garden Inn (4*)
o similare
2023
Ven 07/04 - Lun 17/04
Ven 26/05 - Lun 05/06
Ven 14/07 - Lun 24/07
Ven 25/08 - Lun 04/09
Ven 22/09 - Lun 02/10
Ven 06/10 - Lun 16/10
Partenze private – consigliate ogni venerdì.
LUOGHI DA SCOPRIRE
60 milioni di anni fa due vulcani gemelli esplosero al centro della Turchia. Da allora vento, acqua e uomo hanno cooperato per creare uno dei luoghi più sorprendenti del pianeta: la Cappadocia. L’ambiante è caratterizzato da una serie di basse montagne con una rete di stretti canyon e valli assolate, rocce multicolori dalle forme bizzarre, come le torri color pesca, le bianche pareti liscissime che sembrano fatte di cotone, le affilate creste serpeggianti e le più tondeggianti colline nude dal caldo color miele. I celebri “camini delle fate”, solitari pinnacoli di pietra con un caratteristico “cappello”, punteggiano il panorama. In queste aride vallate, nei piccoli anfratti ombreggiati e nelle profondità delle buie grotte, si trovano nascosti i tesori lasciatici dagli uomini che qui abitarono alcuni secoli fa: decine di chiese rupestri illuminate da brillanti dipinti bizantini, severi caravanserragli medievali, rifugi sicuri per le grandi carovane in transito, e labirintiche città sotterranee scavate nelle viscere della terra.
Sulla cima del Nemrut Dagi, a 2150 m di altitudine, si trova un incredibile mausoleo. Venne costruito per re Antioco di Commagene, che controllava un piccolo regno nel cuore dell’Anatolia centrale. La spoglia vetta solitaria domina il panorama, le aride vette dei monti del Tauro si succedono fino all’orizzonte mentre nel cielo volano le aquile, in lente spirali. In questo luogo aspro e bellissimo, a prezzo di immani fatiche, vennero eretti un enorme tumulo e due terrazze santuario, affacciate all’alba e al tramonto. Qui il nostro re si mostrava in compagnia degli dei, enormi statue alte quasi 9 metri. Oggi le teste di questi colossi giacciono nella polvere a piedi dei grandi corpi, ma i loro occhi scrutano ancora il mondo circostante dall’alto della montagna.
Quando nel 2000 gli ingegneri turchi decisero di costruire una nuova diga sul possente fiume Eufrate, gli archeologi di tutto il mondo si impegnarono a salvare i resti dell’antica città di Zeugma, di cui una parte era destinata a essere sommersa. I risultati degli scavi furono al di là di ogni aspettativa: dal terreno argilloso emersero più di 3000 metri quadri di brillanti mosaici romani. Milioni di tesserine di vetro dai colori più diversi, usate per comporre i volti e le storie della mitologia classica. Zeus e Venere, Achille ed Ercole, satiri ed eroi, ninfe e mostri marini si inseguono in queste mirabolanti immagini. Oggi la collezione è divisa fra il nuovissimo museo di Gaziantep e una parte del sito originale di Zeugma sopravvissuta, dove le ricerche continuano in attesa di svelarci nuovi capolavori.
La leggenda narra che quando il crudele re Nimrod gettò Abramo in una pira ardente questa si trasformò in acqua e le fascine di legno divennero pesci. Quando il re lo scaraventò da un ripida collina Abramo atterrò su un tappeto volante in un giardino di rose. Nella città di Sanliurfa, al centro del bazar, proprio ai piedi della imponente collina del castello, si trova la vasca di Balikil Gol, “la vasca del pesce sacro”, che secondo la tradizione ebraica e musulmana è proprio la vasca del miracolo di Abramo. Tutt’intorno si sviluppa il santuario di epoca ottomana: slanciati minareti ed eleganti colonnati si specchiano nelle acque dove nuotano le carpe sacre. La vasca è in un ombroso giardino dove dovremo solo seguire il profumo per trovare le rose nascoste.
Nelle brulle colline che circondano la città si trova il sito archeologico che ha rivoluzionato la storia dell’umanità. Un santuario, forse più d’uno, costruito 12.000 anni fa, molti milleni più antico di qualsiasi altra costruzione mai realizzata dall’uomo. Enormi monoliti di pietra alti fino a 6 metri, pesanti diverse tonnelate, con animali scolpiti sui fianchi, allineati in giganteschi circoli. Ad un certo punto questi imponenti massi vennero sepolti e, ad oggi, non è noto quando e come sia successo. Ritrovato recentemente, solo dal 2019 è finalmente visitabile.
ITINERARIO
Giorno 1: Italia - Ankara
Partenza da Milano (da altri aeroporti su richiesta) con volo con scalo. All’arrivo ad Ankara trasferimento privato all’Hilton SA Hotel (5*) o similare.
Cena in hotel.
Giorno 2: Ankara
Iniziamo la visita della capitale turca. Raggiungiamo la parte più antica della città, dove si trovano le rovine romane di Angora, il nome con cui era conosciuta fino al 1930. I resti delle terme e del tempio di Augusto si trovano sotto la fortezza medievale della città, un quartiere di piccole case strette fra robusti bastioni. Proprio a piedi della cittadella, in un caravanserraglio del XV secolo, si trova il Museo delle Civiltà Anatoliche, uno dei più importanti dell’intero Medioriente. Nelle antiche sale vedremo alcune delle testimonianze più interessanti della penisola Anatolica e dell’antica Mesopotamia. Straordinari sono i bassorilievi Ittiti provenienti da Hattusa, l’antica capitale di questo popoli: divinità tonanti e grandi sovrani, scolpiti su lucide pietre di basalto e giganteschi tori dalla testa umana, che sorvegliavano porte e passaggi.
Dopo la visita al museo ci inoltreremo tra vicoli della città vecchia dove ci fermeremo anche per il pranzo. Nel pomeriggio lasceremo il centro di Ankara per raggiungere, su di una collina alberata, il grandioso mausoleo di Mustafa Kemal, il celebre Ataturk. Preceduto da una scalinata dominata dalle statue di 24 leoni, il complesso è ispirato dall’architettura dell’antica Mesopotamia. Al termine delle visite rientriamo in hotel.
Colazione in hotel. Pranzo e cena in ristorante locale.
Giorno 3: Ankara - Hattusa - Cappadocia
Partiremo presto per visitare l’antica capitale Ittita di Hattusa. Gli Ittiti furono un popolo indoeuropeo il cui impero si estese su buona parte dell’Anatolia e dell’antico Medioriente. Fino al collasso del loro regno nel X sec. a.C., furono i grandi avversari dei faraoni egiziani. La loro capitale si trovava fra le aride colline a est di Ankara, lungo un antico percorso carovaniero che attraversava l’attuale Turchia da est a ovest. Sparse su un’area grandissima si trovano le rovine della città: le fondamenta del grande tempio, gli edifici dell’acropoli e, soprattutto, le grandi mura, i passaggi sotterranei e alcune imponenti porte, come la porta dei Leoni, con i suoi felini sull’attenti da millenni. Non lontano dai resti della città antica si trova il piccolo canyon di Yazilikaya, un luogo sacro per gli Ittiti sulle cui pareti si vedono ancora oggi altari e bassorilievi che rappresentano processioni di fedeli e schiere di divinità in tutta la loro maestà.
Riprendiamo il nostro viaggio verso sud per raggiungere nel tardo pomeriggio Urgup, nel cuore della Cappadocia. Arrivo all’hotel Alfina Cave (4*) o similare, dove trascorreremo 4 notti.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale.
Giorno 4: Cappadocia
Intera giornata dedicata alla visita di questa straordinaria regione. Un panorama surreale fatto rocce rosa, bianche, rosse e gialle e valli marziane dalle bizzarre formazioni. Nascoste nei canyon si trovano le chiese rupestri, con le loro vivaci decorazioni dipinte, e le città sotterranee, oscuri rifugi che si tuffano nelle viscere della terra. Inizieremo le nostre visite dall’Open Air Museum di Goreme, il più grande e interessante complesso di antiche chiese rupestri che si raggiunge passeggiando nel pittoresco canyon, scrigno di questi luoghi di culto realizzati fra l’XI e il XIII secolo da monaci eremiti che qui cercarono rifugio. All’interno brillano i colori degli affreschi in stile bizantino. La nostra visita prosegue con Zelve, un’altra suggestiva valle, circondata da appuntite cime rosse, dove sorgono alcune piccole chiesette e spartani monasteri. Ci fermeremo non lontano da Zelve per ammirare la valle di Pasabaglari: qui i “camini delle fate” sono imponenti, alti più di dieci metri. Concentrati in fitti gruppi, con i caratteristici “cappelli” di roccia scura, sembrano proprio le torri di tanti piccoli castelli a guardia del valico. Verso nord una montagna rocciosa, stretta e verticale, domina il paesaggio circostante: è il villaggio di Uchisar, l’ultima tappa della nostra giornata. Il massiccio roccioso è traforato di abitazioni, scale e passaggi e nel punto più alto si erge un piccolo castello. Il panorama dalle sue mura è incomparabile: valli lunari, color miele e ocra, i camini delle fate sull’attenti e i piccoli paesi sparsi. Al termine delle visite rientriamo a Urgup.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale in corso visite.
Giorno 5: Cappadocia
Oggi vivremo un’altra giornata interamente dedicata alla Cappadocia. La prima tappa sarà la città sotterranea di Kaymakli: un labirinto di cunicoli e stretti passaggi, ma anche stanze, chiese e stalle, che si spinge nel sottosuolo per ben otto piani. Kaymakli è il più grande e il meglio studiato del quasi centinaio di rifugi scavati nel sottosuolo in tutta l’area. Qui si nascondevano gli antichi abitanti in caso di pericolo: le pesanti porte in pietra venivano fatte rotolare al loro posto e i condotti di areazione erano ben nascosti all’esterno. Usciti nuovamente alla luce del sole ci dirigiamo verso Mustafapasa, dove si trova il vecchio villaggio greco di Sinassos, abbandonato all’inizio del millenovecento. Passeggeremo nel villaggio, fra le vecchie chiese e le case dei ricchi mercanti e in una di queste ci fermeremo per il nostro pranzo. Proseguiamo per la valle di Gomeda, dove troveremo la chiesa di Elena e Costantino, la chiesa di San Basilio e altre testimonianze dell’antica cultura greca che permeava questo territorio.
La tappa successiva sarà Avanos, adagiata sul Fiume Rosso, famosa per la produzione di ceramiche, grazie all’argilla del suo fiume. Visita del mercato locale, con i suoi oggetti di terracotta, e di una manifattura di tappeti, per scoprire i segreti di questa antica arte.
Prima di rientrare a Urgup ci fermeremo al Caravanserraglio di Sarihan costruito nel XIII secolo. Questi grandi ostelli-magazzini-fortezze ospitavano coloro che percorrevano le piste delle carovane. Noi avremo l’occasione di assistere, nelle vecchie sale, ad uno spettacolo di Dervisci danzanti, una delle espressioni più note della cultura Sufi nell’impero Ottomano.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale in corso visite.
Giorno 6: Cappadocia
Questa mattina raggiungeremo uno dei luoghi più remoti e suggestivi della Cappadocia: la valle di Ihlara, canyon scavato nella roccia vulcanica dal fiume Melendiz. Rosse pareti verticali delimitano uno spazio isolato dove la vegetazione cresce rigogliosa. Scenderemo i quasi 300 gradini che ci separano dal fondo valle, dove cammineremo, su di un sentiero pianeggiante, per circa un’ora e mezza. Nelle falesie rocciose si trovano anche qui numerose chiese rupestri, ma il vero spettacolo qui è la natura: una pista serpeggiante, il canto degli uccelli, fondali di pietra e i bagliori del sole sulle acque placide del piccolo corso d’acqua. Nel pomeriggio torniamo verso la Cappadocia centrale, dove chi vorrà potrà camminare con la nostra guida alla scoperta di un altro dei luoghi simbolo di questa regione: la valle delle Rose, un altro canyon dove la natura ha giocato con le forme e i colori. La valle, di cui noi percorreremo solo un tratto, prosegue poi fino al villaggio di Cavusin, fra creste, pareti e gli immancabili camini delle fate.
Rientro in hotel.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale in corso visite.
Giorno 7: Cappadocia - Gaziantep
Partiamo presto per una lunga mattinata di viaggio fino Gaziantep. Lasciamo le terre vulcaniche della Cappadocia per inoltrarci nel cuore dell’Anatolia, una serie di aridi altipiani che si interrompono ai piedi dei monti Tauri. La nostra meta, dove arriveremo nel primo pomeriggio, è un’antica città, stretta intorno alla sua fortezza e al suo confusionario mercato: Gaziantep. Noi qui visiteremo il nuovissimo Museo dei Mosaici di Zeugma. La sua storia inizia poco più di vent’anni fa, quando il governo turco decise di costruire una nuova diga sul fiume Eufrate. L’antica città di Zeugma era destinata ad essere in parte sepolta dalle acque. Una campagna di scavo straordinaria, in tutti i sensi, permise di esplorare il sito e scoprire una serie incredibile di mosaici romani di splendida fattura. Ora quei mosaici con i loro colori brillanti sono esposti nei tre piani di questo museo inaugurato solo nel 2015. Le più famose storie della mitologia prendono vita grazie alle minuscole tesserine di pasta vitrea rimaste sepolte per quasi duemila anni. Vedremo Zeus rapire Europa (il soggetto era evidentemente di moda, ne abbiamo esempi da case diverse), la ninfa Partenope prima di partire per l’Italia, Achille, Ercole e tanti altri. L’immagine più celebre è pero lo sguardo sfuggente e pieno di pathos, proveniente un piccolo frammento che ritrae solo il volto di una giovane fanciulla: è “la ragazza zingara”, simbolo del museo e di tutta la città. Al termine sistemazione all’Hotel Double Tree Hilton (4*) o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale in corso visite.
Giorno 8: Gaziantep - Halfeti - Khata
Dopo colazione proseguiamo in direzione est, verso la valle del fiume Eufrate. La nostra prima sosta sarà proprio alle rovine di Zeugma. Come sappiamo, parte dell’antica polis è oggi sotto le acque del lago, ma gli scavi degli anni ultimi hanno svelato altre lussuose ville con alcuni nuovi mosaici: il più bello quello delle Muse, dove le nove dee delle arti sono ritratte in una ricca cornice. Seguiamo il corso dell’Eufrate verso monte, fino al distretto di Halfeti dove proseguiremo la nostra visita a bordo di una piccola barca. Il vecchio villaggio, con le sue case ottomane disposte lungo le scarpate della collina che si ergeva sul fiume è oggi in parte sommerso dalle acque. In mezzo alla corrente si leva un minareto, una delle poche parti degli antichi edifici ad emergere. Sempre con la nostra barca raggiungeremo una stretta penisola a strapiombo sul fiume: è la fortezza di Rumkale, il “castello dei Romani”, costruita in questo luogo strategico per controllare i confini dell’impero. Al termine delle visite raggiungiamo la cittadina di Khata, che sarà la nostra base per la visita della montagna l’indomani. Sistemazione presso l’Hotel Euphrat o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale in corso visite.
Giorno 9: Khata - Nemrut Dagi - Sanliurfa
La zona che circonda la città di Khata era il regno di Commagene, un piccolo regno cliente durante l’epoca romana. Sulla cima della montagna più alta della zona, il Nemrut Dagi, 2150m s.l.m., Anitoco I, signore di queste terre, fece erigere un mausoleo stupefacente: un tumulo alto 50 metri con due terrazze monumentali. La posizione e le intemperie hanno infuriato sull’antica costruzione ed oggi le imponenti statue, alte fino a 9 metri, sono state decapitate. Le colossali teste di Zeus, Apollo e delle altre divinità giacciono a terra, fra i resti del santuario. Prima di salire sulla montagna alla tomba di Antioco, incontreremo alcune rovine sparse in questa regione semidesertica. Ci fermeremo al tumolo di Karakus, dove era sepolta la moglie del nostro sovrano. Della ricca decorazione che circondava anche questa sepoltura, rimane una colonna sormontata da un’aquila solitaria. Non lontano si trova anche un possente ponte romano, fatto costruire dagli imperatori Settimio Severo e Caracalla per scavalcare le acque impetuose dell’Eufrate.
Quando scenderemo dal Nemrut Dagi ci fermeremo anche per ammirare una delle dighe più importanti della Turchia, la Diga di Ataturk. Il viaggio prosegue fino alla città santa di Sanliurfa, dove pernotteremo per due notti all’Hotel Hilton Garden Inn (4*) similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale in corso visite.
Giorno 10: Sanliurfa - Gobekli Tepe - Sanliurfa
Sanliurfa, l’antica Edessa dei crociati, è conosciuta come la “Città dei profeti” per aver dato i natali ad Abramo e Giobbe. Nel cuore della vecchia città, fra le strette vie del bazar e la severa fortezza appollaiata sulla collina, si trova il santuario dedicato proprio ad Abramo, antica meta di pellegrinaggi: una vasca sacra, circondata da un grande giardino, da eleganti portici e dalle cupole tonde delle moschee dei sultani. Dopo aver esplorato la città raggiungiamo le colline poco distanti per il vedere sito megalitico di Gobekli Tepe, una delle scoperte archeologiche più importanti di sempre. Un santuario neolitico costruito probabilmente nel X millennio a.C., almeno 5000 mila anni prima delle Piramidi egizie o di Stonehenge. Si tratta delle più antiche costruzioni mai realizzate dall’uomo: grandi circoli di enormi megaliti di pietra, alti anche 6 metri e pesanti fino a 15 tonnellate. Per ora sono stati scavati circa 8 circoli e molti dei monoliti hanno rivelato sorprendenti sculture di animali selvatici. Scoperto nel 1995, Gobekli Tepe è stato aperto al pubblico solo nel 2019.
Al termine riusciremo ad affacciarci anche allo scavo di Karahan Tepe, in cui i lavori sono iniziati solo nel 2020, un sito gemello che ha già rivelato 250 monoliti alcuni dei quali le stesse raffigurazioni di animali. Sulla strada del ritorno ci fermeremo ad Harran, altro luogo antichissimo, già citato nelle tavolette di Ebla nel III millenio a.C.. Della vecchia città sono rimaste oggi solo poche rovine, ma nel villaggio che le circonda è ancora possibile vedere alcune delle antiche case coniche in argilla tipiche della regione, che sembrano tanti piccoli alveari. Rientro a Sanliurfa.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante locale in corso visite.
Giorno 11: Sanliurfa - Italia
Prima di lasciare la città visiteremo il nuovissimo museo archeologico. In questa moderna istituzione vedremo i reperti trovati dagli archeologi a Gobekli Tepe, una finestra su di un mondo lontanassimo e ancora oggi poco conosciuto. Al termine, trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo con scalo per Milano (per altri aeroporti su richiesta).
Colazione in hotel.
MAPPA
