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Racconti lontani di fiume e di oceano

A partire da: 4.970

INTRODUZIONE

Può un viaggio solo accostare paesaggi completamente diversi tra loro? È quello che succede partendo alla scoperta di questi tre Paesi, vicini ma diversi tra loro. Dal Senegal del nord, foreste e steppe desertiche, passiamo al Gambia, immerso in una vegetazione lussureggiante, per poi rientrare nel sud del Senegal, nella regione di Casamance, tra i villaggi che popolano le rive del fiume. In Guinea Bissau chiuderemo invece il nostro itinerario navigando fra le isole Bijagos, verdi smeraldi sparsi sulla superficie blu del mare. Ogni partenza è pensata per assistere ad un evento speciale: il Carnevale, con un suo programma dedicato, la Danza della Vaca Bruto e la Nidificazione delle Tartarughe.

DETTAGLI DI VIAGGIO

14 giorni

Aereo,
Auto o Minivan,
Traghetto,
Motoscafo

da 2 a 16 persone con guida locale parlante italiano

Hotel di charme Djoloff (3*),
Campo tendato,
Hotel de la Poste (3*),
Hotel Kabakoto o Relais de Kaolak,
Hotel Atlantic (4*),
Hotel Kadiandoumange (3*),
Hotel Mar Azul,
Lodge di Ponta Ancha o Lodge Dauphinso
o similari

2023
Ven 17/11 – Gio 30/11
Mer 27/12 - Mar 09/01/24

14 giorni

Aereo,
Auto o Minivan,
Traghetto,
Motoscafo

da 2 a 16 persone con guida locale parlante italiano

Hotel di charme Djoloff (3*),
Campo tendato,
Hotel de la Poste (3*),
Hotel Kabakoto o Relais de Kaolak,
Hotel Atlantic (4*),
Hotel Kadiandoumange (3*),
Hotel Mar Azul,
Lodge di Ponta Ancha o Lodge Dauphinso
o similari

2023
Ven 17/11 – Gio 30/11
Mer 27/12 - Mar 09/01/24

LUOGHI DA SCOPRIRE

Il fiume Senegal termina la sua lunga corsa nell’oceano Atlantico a sud della cittadina di Saint Louis. In questo luogo incantato, fra steppe aridissime e le acque blu scuro dell’oceano, si trovano alcuni dei panorami più straordinari del paese, oggi protetti come parchi nazionali. Tra questi il Santuario degli Uccelli di Djoudi e la Riserva de la Langue de Barbarie, ambienti umidi, circondati da acque salmastre, dove ogni anni sostano milioni di uccelli migratori. Aironi, cormorani, pellicani e fenicotteri sono sicuramente i protagonisti di questo grande spettacolo naturale insieme ad almeno altre 400 specie diverse di uccelli. Alle spalle di questo mondo marino e fluviale si estende l’aridissima steppa desertica del Ferlo, dove vivono i nomadi Peul, chiamati anche Fulani, l’etnia più diffusa nelle savane del Sahel. Qui i colori giallo e ocra dominano e lente si muovono le mandrie di Zebù, guidate dai loro pastori-guerrieri.

Nella regione al confine fra Senegal e Gambia si trovano alcune delle testimonianze megalitiche più importanti d’Africa. La più suggestiva è il sito di Sine Ngayene: circoli di grandi pietre tagliate, alte circa 2 metri e pesanti fino a 7 tonnellate. Ordinatamente disposti fra i baobab e le alte erbe della savana, si contano almeno 52 circoli, grandi e piccoli: si tratta probabilmente di sepolture monumentali, costruite a partire dal neolitico.

Vegetazione lussureggiante e coltivazioni di riso, punteggiati da villaggi e fattorie. Siamo nella Casamance, che si estende a sud dell’omonimo fiume. Qui vivono i Diola, un antico popolo di agricoltori. Il loro Re è ancora oggi una figura di riferimento per tutti i villaggi della regione. Le loro tradizioni spirituali sono ancora vive e ai margini della foresta è tutt’oggi possibile assistere alle danze delle maschere, forma di comunicazione fra umano e divino.

Sono 88 isole tropicali, per la maggior parte disabitate, con spiagge deserte, foreste vergini, tartarughe marine. Pochissimi i villaggi nelle Bijagos, spesso immersi nella giungla, a proteggersi dal mare, da dove nell’antichità arrivavano i pericoli. Un arcipelago in cui arriva un solo traghetto alla settimana, dove la vita scorre lenta, dettata dai ritmi della natura, con i tramonti infuocati e il rumore delle onde dell’oceano Atlantico. Un isolamento che ha mantenuto forti le tradizioni.

ITINERARIO

Giorno 1: Italia - Dakar

Partenza da Milano (da altre città su richiesta) con volo con scalo. All’arrivo a Dakar accoglienza e trasferimento privato all’Hotel di charme Djoloff (3*) o similare, che ci ospiterà per una notte.
Cena libera.

Giorno 2: Dakar - Gorée

Alcune ore dedicate alla visita della grande capitale senegalese, iniziando dalla Chatedrale Notre Dame de Victories e dalla vicina Place de Souvenirs, uno dei luoghi simbolo della città. La cattedrale venne costruita a partire dal 1910 ed è stata realizzata nello stile neo sudanese: grandi costruzioni in mattoni di argilla cruda della zona sub sahariana, come le celebri moschee di Djenne e Timbouctu. Il primo presidente del Senegal indipendente fu Leopold Sedar Senghor, uno dei più importanti poeti africani del ‘900. Il suo desiderio era quello di creare un museo nazionale dove finalmente la “negritude”, il sentimento di orgoglio dell’identità africana, trovasse il suo posto e la sua degna celebrazione. Nel 2018 con l’inaugurazione del Musée de Civilisations Noires il sogno di Senghor è stato in qualche modo realizzato. Dopo le visite in città raggiungeremo il porto per imbarcarci alla volta dell’isola di Gorée, luogo dal passato drammatico: qui venivano raccolti gli schiavi catturati nell’entroterra per essere imbarcati sulle navi negriere. Oggi quel tragico passato è lontano, sebbene non dimenticato, e l’isola è diventata un luogo accogliente e affascinante. Passeggeremo fra antichi palazzi di epoca coloniale, negozietti e i ristoranti, rinfrescati dalle brezze marine. Sistemazione nell’hotel, semplice ma grazioso, sull’isola. NB: l’offerta alberghiera a Gorée è limitata. Il gruppo può essere diviso in diversi hotel, tutti nelle vicinanze (camere con bagno privato e aria condizionata).
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 3: Gorée - Lampoul

Dopo colazione avremo tempo di passeggiare nei vicoli ancora addormentati della città prima dell’arrivo dei lavoratori e dei turisti da Dakar. Al porto ci aspetta il ferry che ci riporterà sulla terra ferma. Da qui il viaggio prosegue verso il Lac Retba, più conosciuto come il Lago Rosa. È un lago poco profondo, circondato da alte dune sabbiose, che deve il suo nome all’altissima concentrazione di sale, che dona alle acque bagliori rosati. Da secoli qui, ogni mattina, viene raccolto il sale utilizzando ancora tecniche antichissime. La strada ci porta lungo la costa fino al più grande villaggio di pescatori del paese: è incessante il viavai di piroghe con il loro carico di pesce fresco, fra urla e schiamazzi. Per esplorare questo luogo lasceremo i nostri mezzi ci sposteremo con uno dei tipici carretti locali trainati dai cavalli. Qui gli artigiani sono sempre alle prese a dipingere le piroghe sulla riva con colori vivaci, come vivaci sono anche i colori del mercato locale. Successivamente, a bordo di fuoristrada 4×4, ci traferiremo nel deserto di Lampuol, dove ci attende, sotto le stelle, il nostro campo tendato (tende con letti e bagno privato).
Colazione in hotel, cena al campo. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 4: Lampoul - Saint Louis

Partiamo alla volta di quella che fu la prima capitale dell’Africa Occidentale Francese: Saint Louis. Ancora una volta lasceremo i nostri mezzi per esplorare la città lentamente, a bordo di calesse, il mezzo di trasporto più comune fra la popolazione locale. Tra i quartieri dei pescatori e le strette vie di edifici coloniali andremo alla scoperta del passato di questa città, che fu anche lo scalo principale del servizio Aeropostale francese, che volava per quasi 5000 chilometri fra Tolosa e Dakar. Il più celebre dei piloti del servizio fu sicuramente de Saint-Exupéry, l’autore del Piccolo Principe, che ci ha lasciato pagine memorabili sui suoi lunghi voli attraverso l’Africa Occidentale. Al termine delle visite ci rechiamo per il check in all’Hotel de la Poste (3*), totalmente restaurato: è proprio qui che si fermavano i piloti dell’Aeropostale, fra cui il nostro sfortunato scrittore.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 5: Saint Louis - Parco di Djoudi - Ferlo

Da Saint Louis partiamo verso nord per raggiungere il Parco di Djoudi. Centinaia di chilometri quadrati di lagune salmastre, strette fra la terra è il mare. Questa zona umida, ai confini del deserto, è un santuario naturale, oggi protetto dall’Unesco, vero paradiso per il birdwatching. Qui si trovano più di 400 specie di uccelli, sia migratori che sia stanziali, come i pellicani e i fenicotteri, veri e propri simboli di questo parco.
NB: Se la pista per il parco non fosse percorribile, ci dirigeremo alla Riserva naturale della Langue de Barbarie: è la sottile striscia di terra che divide l’ultimo tratto del fiume Senegal dall’oceano Atlantico. In questa stretta penisola nidificano numerose specie di uccelli e vi depongono le uova tre specie diverse di tartarughe marine, oggi purtroppo a rischio di estinzione.
Nel pomeriggio proseguiamo verso le steppe che costeggiano il deserto del Ferlo, dove i Peul pascolano le loro mandrie di Zebù. I Peul sono un’etnia diffusa in tutta l’africa Occidentale, di religione musulmana, divisi in gruppi di nomadi e seminomadi. Una guida locale ci porterà a visitare alcuni villaggi. Al termine delle visite ci sistemeremo in un campo composto da semplici capanne, gestito dalla comunità locale, con letti e zanzariere e bagno privato.
Colazione in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale. Cena al campo.

Giorno 6: Ferlo - Kabakoto

Lungo la strada fra Ferlo e Kabakoto ci fermeremo nella città sacra di Tuba. La città è la sede di una confraternita sufi fondata da Bamba Mbake all’inizio del novecento, e la vita della popolazione ruota intorno al calendario dei riti religiosi. Gli abitanti seguono le tradizioni Muridi e avremo modo di saggiare la loro calorosa ospitalità, riservata ai pochi viaggiatori stranieri in visita. In quanto città sacra, durante la nostra visita ci atterremo ad alcune semplici regole: non è possibile fumare, portare vestiti provocanti, bere alcool ed ascoltare musica. Proseguimento per Kabakoto e sistemazione all’hotel Kabakoto o il Relais de Kaolak o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 7: Kabakoto - Banjul

Colazione e partenza per raggiungere Sine Ngayene, uno dei siti megalitici più importanti dell’intera Africa. Fra le erbe della savana emergono 52 circoli di grandi pietre scolpite, alcune delle quali pesanti diverse tonnellate. Si tratta probabilmente di un cimitero utilizzato fra il neolitico e XVI secolo. Le più di mille pietre, tagliate in una cava distante circa un chilometro, sono protette oggi dall’Unesco e sono considerate uno dei più importanti esempi di cimiteri megalitici dell’intera Africa. Al termine delle visite attraversiamo la frontiera del Gambia e raggiungiamo Banjul e l’hotel Atlantic (4*) o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 8: Banjul - Ziguinchor

Il Fiume Gambia corre in direzione Ovest verso l’Atlantico e, intorno a lui, si estende il paese omonimo, completamente circondato dal Senegal. In compagnia di una guida ornitologica andremo alla scoperta delle diverse specie di uccelli che nidificano lungo le sponde del grande fiume, caratterizzate da una ricca vegetazione. Nel pomeriggio siamo pronti a riattraversare il confine con il Senegal per raggiungere la regione della Casamance. Ci fermeremo presso una famiglia locale per il pranzo. Questo ci permetterà di gustare la cucina tipica senegalese e allo stesso tempo di dare un contributo all’economia locale. Nel pomeriggio faremo il nostro incontro con le maschere della cultura Diola. Gli abitanti dei villaggi vicini si riuniscono al limitare della foresta da dove usciranno le maschere. I danzatori che le indossano, durante la trance indotta dal ballo, diventano un tramite fra gli uomini e gli spiriti, ai quali ci si rivolge per risolvere i propri problemi. Al termine ci spostiamo a Ziguinchor, verso le rive del fiume Casamance, dove sosteremo per due notti all’Hotel Kadiandoumange (3*) o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 9: Ziguinchor (la Casamance)

Giornata dedicata alla visita dei villaggi Diola, e delle loro case tradizionali, strutture in legno e argilla, con un cortile centrale dove una vasca raccoglie l’acqua piovana. Avremo anche modo di incontrare il Re dei Diola, che ci riceverà nella sua casa fortezza. Il sovrano, oltre a essere il capo politico e militare, è anche il gran sacerdote della tribù ed il loro tramite con il mondo degli spiriti. Al termine delle visite rientro a Ziguinchor.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 10: Ziguinchor - Quinhamel

Partiamo presto da Ziguinchor per raggiungere il valico con la Guinea Bissau. Superate le formalità burocratiche proseguiamo fino a Bula, nel territorio dei Manjaco. Anche questi villaggi sono sottoposti all’autorità di un re tradizionale. Noi lo incontreremo e ci faremo raccontare la tradizione del suo popolo, chiamata Gendiman. I Manjaco venerano dei pali di legno chiamati “Pecab” che rappresentano i loro antenati. Questi pali sono riuniti nei santuari chiamati Cab Balugun, che vedremo al centro dei loro villaggi. Al termine delle visite arrivo a Quinhamei e check-in all’Hotel Mar Azul o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 11: Quinhamel - Isole Bijagos

Dopo colazione prenderemo un motoscafo per l’arcipelago delle Bijagos, il più numeroso dell’Africa: sono più di 80 isole, di cui solo 21 sono abitate in maniera permanente. Le isole si trovano a circa 50 chilometri dalla costa e questo isolamento ha contribuito a preservare la cultura tribale della popolazione locale. I ragazzi ancora oggi praticano un rito di iniziazione lungo 7 anni, nei quali vivono esclusivamente fra uomini. Durante le feste che scandiscono la vita in queste piccole isole, le donne ballano ancora con il saiya, una tipica gonna di paglia. La prima tappa sarà sull’isola di Bolamo, una volta capitale della Guinea Portoghese, dal 1871 al 1946. A causa della mancanza d’acqua l’amministrazione coloniale venne spostata sulla terraferma a Bissau. La città portoghese venne progettata come un “castrum romano” con le sue vie dritte ad incrociarsi al centro dell’insediamento. Oggi una parte della città è abitata dalla popolazione locale, mentre i larghi viali, le piazze soleggiate e i grandi edifici amministrativi sono ormai abbandonati. Il palazzo del governatore, in puro stille palladiano, si staglia al centro della città e, fra le sue colonne classiche, oggi pascolano le pecore. Al termine raggiungiamo con il motoscafo il Lodge di Ponta Ancha o il Lodge Dauphinso o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorni 12 e 13: Isole Bijagos e Bijagos - Bissau

Saranno due giornate di relax sull’isola. Solo il pomeriggio del giorno 12 ci dedicheremo a una di queste due attività.
La cerimonia della Vaca Bruto: in portoghese significa “toro selvaggio”. I giovani danzatori del villaggio in cui assisteremo alla cerimonia escono dalla foresta indossando una maschera da Toro, con vere corna e occhi di vetro, simulando le movenze dell’animale. Li vedremo sbuffare, piantare le corna a terra e caricare: qui come in tante parti dell’Africa Occidentale le maschere sono considerate un tramite fra gli uomini e gli spiriti.
La nidificazione delle tartarughe: partiamo a bordo di un motoscafo prima verso l’isola di Meio, una delle isole vergini e deserte di quest’arcipelago, e al tramonto verso l’isola disabitata di Poilao, scelta dalle le tartarughe marine verdi, che popolano queste acque, come il luogo dove deporre le loro uova. Aspetteremo in silenzio l’arrivo dell’alta marea, senza torce, per non disturbare le tartarughe: se saremo fortunati le vedremo emergere dalle onde per deporre nella soffice sabbia calda, in buche poco profonde, centinaia di uova.
Prima dell’attività prevista visiteremo anche Bubaque, l’unico villaggio a essere ad essere collegato alla terra ferma da un traghetto che parte una volta alla settimana. Passeggiando fra le sue stradine vedremo un piccolo mercato locale ed il museo etnografico dedicato alla cultura delle isole Bijagos.
L’intero giorno 13 è dedicato al relax, alle passeggiate sulla spiaggia e fra i villaggi locali. Possibile escursione alla vicina isola di Soga, per godere delle sue spiagge della sua lussureggiante vegetazione. Nel pomeriggio del giorno 13 trasferimento con barca privata a Bissau e notte in hotel 3*.
Opzione non inclusa: escursione all’isola di Orango per vedere gli ippopotami.
Colazioni e cene in hotel. Pranzi picnic o in ristorante locale.

Giorno 14: Isole Bijagos - Bissau - Italia

Al mattino a bordo è previsto il trasferimento in aeroporto, con una visita panoramica di Bissau, lungo strada. Il cuore della città si chiama Bissau Velho, il vecchio quartiere coloniale portoghese. Qui si trova la Cattedrale cattolica e il palazzo presidenziale, fra la austera Fortaleza Amura e piazza Che Guevara, simbolo dell’indipendenza. Un luogo con dall’anima africana, ma con i suoni e colori del portogallo e il profumo del brasile, sospeso sull’acque dell’atlantico. Arrivo in Aeroporto e partenza con volo per l’Italia, con uno scalo. Arrivo in tarda serata.
Colazione hotel.

L’ordine delle visite potrebbe svolgersi differentemente rispetto a quanto pianificato da programma in base ad eventuali variazioni degli orari di apertura dei luoghi d’interesse.

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