descrizione della foto

Storie ancestrali tramandate nel tempo

A partire da: 3.730

INTRODUZIONE

Un viaggio nel cuore dell’Africa occidentale, in luoghi ancora intrisi di arcaiche tradizioni, di misteriosi riti della religione vudù, tra feticci e danze rituali che scandiscono la quotidianità. Sono terre di grandi regni, patria dei guerrieri del Dahomey che per secoli dominarono sull’Africa occidentale, e di antiche costruzioni fortificate. Qui si staglia, con i suoi racconti di partenze senza ritorno, anche la “Costa degli schiavi”, un susseguirsi di spiagge paradisiache che hanno fatto da sfondo a una delle pagine più tristi della storia umana: la tratta degli schiavi. Un tour per amanti dei popoli e delle cerimonie tribali, rimaste immutate nei secoli.

DETTAGLI DI VIAGGIO

9 giorni

Aereo,
Minibus

da 6 a 12 persone con tour leader dall'Italia

Hotel Sarakawa (4*),
Hotel Lamirel,
Hotel Tata Somba,
Hotel Jeko,
Hotel Bis,
resort Casa del Papa (4*)
o similari

2023

Mer 27/12/2023 - Gio 04/01/2024

9 giorni

Aereo,
Minibus

da 6 a 12 persone con tour leader dall'Italia

Hotel Sarakawa (4*),
Hotel Lamirel,
Hotel Tata Somba,
Hotel Jeko,
Hotel Bis,
resort Casa del Papa (4*)
o similari

2023

Mer 27/12/2023 - Gio 04/01/2024

LUOGHI DA SCOPRIRE

Molti associano il vudù a pratiche di magia nera, ma il vudù è da considerarsi una religione che, come molte altre, regola la vita quotidiana dei suoi fedeli. È il culto animista di riferimento, che si pratica attraverso le cerimonie, tra suoni, canti e danze. Invocando le divinità può accadere che queste si impossessino del praticante, che si abbandona a veri e propri stati di trance. Sono riti ancestrali, tramandati nei secoli, e tutt’oggi conservati come un tempo.

Il culto Gelede è venera la Madre Terra, le stagioni e i rituali agricoli. Attraverso le cerimonie si può ottenere la fertilità dei campi e delle donne. È una vera ragione di vita per tutta la comunità. Le maschere che compaiono durante le dance raccontano storie divertenti ed educative per il villaggio.

Ganvie è un villaggio di palafitte sul lago Nokoué. Sparse fra le acque salmastre di questo specchio d’acqua poco profondo si trovano le case dei Tofinu. Un mosaico di costruzioni effimere e piccole isole sorrette da lunghi pali di tek. Strette piroghe solcano le acque per spostarsi lente in questo mondo sospeso.

ITINERARIO

Giorno 1: Italia - Lomé

Partenza da Milano (da altre città su richiesta) con volo con scalo. All’arrivo a Lomé la sera molto tardi, accoglienza e trasferimento privato all’Hotel Sarakawa (4*) o similare, che ci ospiterà per una notte.

Giorno 2: Lomé

Dopo colazione iniziamo la visita di Lomé, capitale del Togo, una delle poche città africane ad essere passata sotto tre diverse amministrazioni coloniali: tedesca, francese ed inglese. Questo continuo cambio politico, unito alla singolare posizione della città, proprio sul confine fra Togo e Ghana, hanno creato un vero e proprio incrocio di persone, culture e commerci, in questa città piccola ma interessante e cosmopolita. Attraverseremo il quartiere amministrativo con i suoi edifici coloniali d’epoca e poi ci tufferemo nei grandi mercati cittadini: il mercato centrale dove, fra i mille oggetti disponibili, vengono venduti i costosi pagne, indumenti in arrivo dall’Europa, il cui commercio è gestito in esclusiva da donne chiamate Nana Benz. Più interessante il mercato dei feticci, dov’è possibile trovare tutto il necessario per le preparare le pozioni magiche legate al vudù e alle credenze animiste locali. Qui i grandi maestri ci mostreranno alcuni “gris-gris” fatti in casa, oggetti che aiutano per la risoluzione dei problemi.
Al termine rientro in hotel per la cena e il pernottamento.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 3: Lomé - Sokodé

Si parte al mattino in direzione nord, con sosta in un piccolo villaggio di collina, Atakpame, punto nevralgico per i commerci dei prodotti provenienti dalle vicine foreste. L’area è famosa anche per la coltivazione del cotone ed è infatti qui che viene realizzato il “kente”, il tessuto tipico usato per i vivaci abiti. Prosegue il viaggio con brevi soste tra villaggi e mercati. Arrivo quindi a Sokodé nel tardo pomeriggio. Sistemazione presso l’Hotel Lamirel o similare. In serata assisteremo ad una prima cerimonia vudù. Intorno al fuoco i danzatori inizieranno a seguire il ritmo ipnotico dei tamburi e dei canti fino a cadere in una profonda trance: è in questo momento che i Loa, gli spiriti del vudù, prendono possesso degli adepti, i quali effettueranno azioni in uno stato ipnotico, dissociandosi dalla realtà circostante. Il vudù è una religione ufficiale sia in Togo sia in Benin, con milioni di fedeli e una forte presenza sul territorio, con la gestione di scuole e ospedali. I suoi praticanti usano dire che nei luoghi di culto delle altre religioni si va a pregare Dio, mentre nei loro santuari vudù si diventa Dio.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 4: Sokodé - Natitingou

Quest’oggi si attraversa il confine con il Benin. Sulle montagne dell’Atakora vive il popolo dei Somba o Betammaribe, noti per i loro castelli costruiti con l’argilla. Le fasi della loro vita sono scandite da riti di iniziazione, come quello previsto per i giovani tra i 18 e i 20 anni per diventare “veri uomini”, che si fanno scarificazioni sul ventre disegni geometrici molto complessi, o quello delle ragazze, che si sottopongono alla stessa pratica tra i 20 e 22 anni, su ventre e schiena. Eccezione viene fatta per le giovani che iniziano una gravidanza prima di tale età. In tal caso è obbligatorio anticipare il rito. Le scarificazioni sono il segno distintivo di questa tribù, che inizia a praticare i primi segni sul viso dei bambini, già dallo svezzamento. Il pernottamento sarà nella cittadina di Natitingou, presso l’Hotel Tata Somba o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 5: Natitingou - Dassa

Focus di questa mattinata saranno i Peul, pastori chiamati anche Fulla o Fulani, noti per il loro fascino, da cui prendono il nome (la parola fulani significa bellezza). Hanno infatti corpi slanciati, occhi profondi e visi gradevolmente tatuati, con messaggi celati. Lentamente si spostano con le loro greggi, mentre le donne si occupano del campo, della mungitura delle mucche e della produzione dei derivati da vendere al mercato. Proseguiamo quindi verso i Monti Taneka per andare alla scoperta dei villaggi del popolo omonimo. I Taneka sono un insieme di etnie che si rifugiarono fra queste montagne, circa due secoli fa, per sfuggire ai negrieri che arrivavano da sud e all’islamizzazione che premeva da nord. Tra le minoranze si distinguono secondo le cicatrici del volto, che hanno disegni differenti tra loro. I loro villaggi sono costituiti da capanne rotonde con tetti conici. Mentre si cammina tra nel villaggio si possono incontrare giovani che si preparano ai riti iniziatici, riconoscibili perché seminudi e con il cranio rasato. I Taneka sostengono che il processo per diventare maturi duri tutta una vita, pertanto la vita stessa rappresenta per loro un rito di passaggio. Prima di raggiungere la destinazione finale, Dassa, sosta al feticcio di Savalou, importante luogo di pellegrinaggio animista. Sistemazione al Hotel Jeko o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 6: Dassa - Abomey

La sosta a Dassa ci darà modo di assistere alla danza delle maschere Egun, una delle cerimonie più suggestive a cui prendere parte. Queste maschere rappresentano i defunti, anzi, durante la danza i defunti si impossessano delle maschere e sono loro stessi a danzare con i vivi, secondo la tradizione. I danzatori mascherati irrompono dalla foresta coperti con lunghe vesti colorate e corrono per le vie del villaggio. Non bisogna farsi toccare, o si potrebbe essere trascinati nell’aldilà. I bambini scappano e le loro risate riempiono l’aria del villaggio. L’aria è intrisa di paura, ma anche di rispetto, per questa entità proveniente dall’oltretomba. Capita anche di assistere a persone che simulano uno stato di morte perché toccati dalle maschere e che per rinvenire devono farsi portare via per farsi sottoporre a cure segrete. Al termine di questa esperienza travolgente, si parte alla volta di Abomey, un tempo capitale del regno di Dahomey. I re del Dahomey per quasi due secoli furono la potenza dominante nell’Africa occidentale e la loro economia era basata sulla tratta degli schiavi con gli europei. Quasi il 20% di tutti gli schiavi arrivati nel nuovo continente dall’Africa occidentale vennero proprio catturati dagli eserciti del Dahomey. Qui avremo modo di assistere alle scenografiche danze Gelede, durante le quali ogni maschera rappresenta un personaggio umoristico, che svolge la funzione sia di intrattenere, sia di educare gli abitanti del villaggio. Le maschere Gelede hanno tratti femminili ma sono indossate solo da uomini. Lo spettacolo è molto suggestivo, con un nutrito gruppo di performer che si esibisce con canti e danze in un grande cerchio e due tamburi al centro che battono il tempo. Spiegare il culto del Gelede è complesso: è la devozione a Oudua, la grande divinità, la Madre Terra, ed è anche la figlia di Ougun, una delle massime divinità della religione vudù del Sud Benin. Con il termine Gelede, inoltre, viene indicata anche la società segreta che custodisce le maschere usate per le danze e che organizza tutti gli spettacoli. Il pernottamento sarà presso l’Hotel Bis o similare.g

Giorno 7: Abomey - Ouidah

Al mattino esploreremo con una barca a motore parte della vasta area lacustre che caratterizza la regione a nord di Cotonou. A bordo dell’imbarcazione si attraversa il Lago Nokwe, fino al grande villaggio di palafitte di Ganvie. Le abitazioni in legno sono sorrette da pali di teck che svettano dall’acqua e i tetti sono costituiti da spessi strati di foglie. L’attività principale degli abitanti è la pesca, con scene tradizionali di uomini, donne e bambini guidano le piccole imbarcazioni con disinvoltura, utilizzando bastoni dai colori vivaci. Queste tipiche “piroghe” sono il mezzo col quale si svolge la vita di tutti i giorni. Faremo una breve deviazione nella caotica Cotonou, la città più popolosa del Benin, col suo viavai di zamidjans, le moto-taxi con gli autisti tutti vestiti di giallo e porpora. Destinazione finale della giornata è Ouidah, per secoli uno dei porti tristemente più importanti del mondo per il commercio degli schiavi: qui venivano imbarcati gli uomini catturati dai regni dell’interno. Passeggiando per le vie della città si vedono ancora oggi tanti edifici coloniali in stile afro-portoghese. Celebre è il tempio del Pitone, uno dei centri di culto Vudù più importanti del paese. È curioso che la cattedrale cattolica della città si trovi proprio di fronte al tempio, dall’altro lato della strada. Insieme ai due edifici di culto visiteremo anche il forte portoghese, un tempo sede dell’autorità europea ed oggi museo. Da qui inizia la tragica “Via degli Schiavi” un percorso di 4 chilometri che portava dal forte alla spiaggia, dove avveniva l’imbarco sulle navi negriere. Al termine di questa pista polverosa oggi sorge il toccante monumento chiamato “Il punto del non ritorno”. Al termine delle visite check in presso resort Casa del Papa (4*) o similare.
Colazione e cena in hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale.

Giorno 8: Ouidah - Lomé

Oggi si parte per fare rientro in Togo, attraversando la frontiera di Save Kodji e Hilla Kodji. Ultimo momento del viaggio dedicato a una cerimonia vudù, in un villaggio remoto. I fedeli danzeranno forsennatamente fino allo stato di trance e alla manifestazione di Sakpata, Heviesso, Mami Water e altre divinità venerate. Al termine proseguiamo il percorso fino a Lomé. Tempo a disposizione per gli ultimi acuisti di artigianato o per passeggiare tra le rinomate gallerie d’arte.
Al termine delle visite siamo pronti per il trasferimento all’aeroporto.
Camere in day use fino alle 18.00.
Colazione hotel. Pranzo picnic o in ristorante locale. Cena libera.

Giorno 9: Lomé - Italia

Si parte prima dell’alba con volo per Milano, con uno scalo. Arrivo nel pomeriggio.

L’ordine delle visite potrebbe svolgersi differentemente rispetto a quanto pianificato da programma in base ad eventuali variazioni degli orari di apertura dei luoghi d’interesse.

MAPPA

RICHIEDI INFORMAZIONI










    error: Content is protected !!